“L’Intervista”: Savino Martone

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Dimmi chi è il tuo capitano e ti dirò che squadra sei. Spesso per valutare il valore, in campo e fuori, di una formazione basta conoscere chi porta la fascia. Savino Martone non è solo il capitano del Gragnano. È un simbolo di una città che è tornata a respirare e a vivere il calcio che conta. E non vuole tornare indietro.

 
Ciao Savino! Domenica, seppur squalificato, eri sugli spalti del “Ninetto Muscolo” di Roccella Jonica ad incitare e a soffrire con i tuoi compagni. Come hai visto la partita?

Si ho seguito la squadra in trasferta perché mi reputo prima un tifoso e poi un calciatore del Gragnano. Meritavamo i tre punti, c’è rammarico perché è stato un vero peccato subire gol praticamente all’ultimo minuto.

Manca una gara al termine del girone d’andata. Ventitré punti, più quattro sulla zona playout. Qual’è il tuo giudizio su questi primi tre mesi e mezzo di Campionato?

Penso che fino ad ora siamo andati anche oltre i pronostici iniziali. C’è un pizzico di frustrazione per alcuni punti lasciati per strada ma in molti avrebbero firmato in estate per essere dove siamo adesso in classifica.

Cinque pareggi nelle ultime cinque giornate. La sensazione è che in almeno quattro occasioni avreste meritato i tre punti. Cosa è mancato? Solo un pizzico di fortuna in più?

 
Sicuramente dobbiamo essere più cattivi sotto porta. Non dimentichiamoci però, anche se per noi non è un alibi, che paghiamo l’essere una neopromossa. Possiamo recriminare per arbitri non all’altezza della categoria, basti pensare al gol della Gelbison, alle tante espulsioni “facili”. Gragnano deve essere rispettata di più perché noi in settimana facciamo sacrifici, tanti duri allenamenti e non è bello perdere punti per sviste o arbitraggi strani.

Prima di Natale c’è da affrontare al “San Michele” la Leonfortese, una squadra che in trasferta ha conquistato ben dieci punti. Quale dovrà essere il vostro approccio per tornare alla vittoria?

Domenica per noi è come una finale. Vogliamo chiudere in bellezza questo straordinario 2015 calcistico. Abbiamo vinto il campionato di Eccellenza e finalmente esordito nel nuovo “San Michele”, atteso da tanti anni. Vogliamo assolutamente i tre punti!

Il girone si sta rivelando molto competitivo. Regna l’equilibrio e non mancano le sorprese con le cosiddette big che faticano, soprattutto lontano dalle mura amiche. Come valuti il livello generale della competizione?

Si, si sapeva che la Serie D è dura e complicata. Basta vedere quante squadre con storia e blasone ci sono.

L’ambiente gragnanese è molto caldo ed al contempo esigente. A nome della squadra cosa senti di dire, e magari di promettere, ai tifosi in vista della seconda parte di stagione?

Da capitano e da tifoso voglio ribadire che l’ambiente deve capire che la serie D non è facile da gestire per una società, soprattutto dopo l’estate travagliata che abbiamo trascorso quando ci siamo salvati in extremis dal fallimento. È normale che l’anno prossimo, in caso di salvezza, sarà tutto diverso. La società potrà essere ancora più organizzata e fare scelte più oculate. Questo è un anno in cui, si sa e si sapeva, dobbiamo soffrire tutti insieme e se alla fine riusciremo in questo mini miracolo ci sarà solo da festeggiare. Ricordo a tutti che in caso di secondo anno in D scriveremo un’altra pagina di storia perché chi ama questi colori sa che non siamo mai stati due anni consecutivi in questa categoria. Quindi dobbiamo stare più uniti, più compatti e soprattutto più tranquilli. Abbiamo lo stesso numero di sconfitte delle corazzate Cavese e Siracusa ed una in meno della Frattese. Questo dato deve far capire quanto sia buona la stagione che stiamo disputando. In chiusura mi sento di dire che se vogliamo crescere, dobbiamo iniziare a creare una cultura calcistica e a tifare la squadra come fanno i nostri ultras, fino alla fine! Ripeto, soffriamo insieme e … FORZA GRAGNANO!

Ufficio Stampa Gragnano Calcio – Gennaro De Stefano