Il punto sulla gara di Gioacchino Roberto Di Maio

Il Gragnano, assoluto padrone del campo per tutti i novanta minuti, conquista la vetta della classifica con una partita in meno rispetto al Sant’Agnello secondo. A decidere il match contro la Palmese un calcio di rigore di Bizzarro. Agli uomini di Soviero va comunque riconosciuto il merito di essersi difesi con ordine pur puntando tutto su un ostruzionismo a tratti snervante che ha obbligato l’arbitro ad indicare ben 7 minuti di recupero nella ripresa a causa di innumerevoli perdite di tempo. Un 1-0 che rappresenta un risultato giusto per quanto visto in campo, peccato che a non far sorridere sia l’inadeguatezza di un signor Apicella di Napoli che, al di là di una prestazione insufficiente a dispetto di una gara sostanzialmente corretta ad eccezione di un piccolo tafferuglio a centrocampo, ha scontentato tutti in occasione del calcio di rigore poi rivelatosi determinante: da un lato gli ospiti che hanno protestato a lungo ritenendo generosa la decisione dell’arbitro, dall’altra il Gragnano che ha visto Addeo, già ammonito proprio in occasione della bagarre sulla linea mediana, restare in campo. Il motivo? Semplice, il direttore di gara ha sì valutato la spinta degna del cartellino giallo tanto da estrarlo dal taschino, peccato che lo abbia poi riposto perché il capannello di uomini creato dalla Palmese gli ha fatto perdere l’autore del fallo nel flashback mentale dell’azione. Fortuna che il Gragnano si è mostrato superiore ottenendo un successo più che giusto a fronte della mole di gioco creata, unica stonata il dover consentire all’avversario di recriminare su un episodio che il mancato giallo rende secondo il loro punto di vista ancor più dubbio rispetto all’iniziale percezione avuta in campo. Ciò che conta alla fine sono però i 3 punti, dunque i gialloblù possono festeggiare: difesa imperforabile, centrocampo padrone del gioco e attacco in grado di farsi spazio anche contro chi difende in dieci. Se a ciò aggiungiamo il primato solitario, guardare l’orizzonte rappresenta una sempre più rosea delizia. Gioacchino Roberto Di Maio