Rosario Campana: “Noi non siamo figli di un Dio minore!”


Non si placano le polemiche in casa Gragnano dopo la gara di domenica scorsa contro il Potenza, segnata ed indirizzata da una direzione arbitrale rivedibile. L’impegno massimo della squadra e della società è ovviamente indirizzato alla preparazione della prossima partita contro il Cerignola ma inevitabilmente tengono banco ancora gli strascichi dell’ultimo incontro, a maggior ragione dopo le sanzioni comminate dal Giudice Sportivo nella giornata di ieri, sia verso la società che verso alcuni suoi tesserati. Abbiamo discusso di tutti questi argomenti con uno dei protagonisti dell’ottima stagione gialloblú, il tecnico Rosario Campana. Il primo tema non può che essere la squalifica, di tre giornate, a suo carico decisa dal GS. “Per commentare in maniera adeguata questa sanzione, devo necessariamente partire da una premessa che deriva dal mio vissuto. Alcuni anni fa, per situazioni accadute nel mio privato, ho appurato l’esistenza di Dio, unico giudice che può emettere sentenze inappellabili. Assodato questo, non posso stupirmi di niente nel mondo nel calcio! Sono un allenatore passionale che tiene al suo lavoro e lo difende in maniera viscerale. Sono stato allontanato per proteste, perché ho superato i confini dell’area tecnica. Lo accetto. Non accetto però che si parli di frasi ingiuriose e blasfeme. Ne va della mia dignità e della mia reputazione di uomo. Ho valori importanti sui quali, non senza difficoltà, ho costruito una bella famiglia con i miei figli, entrambi laureati, e mia moglie che mi seguono sui campi ogni domenica. Loro mi conoscono e sanno valutare i miei comportamenti. Evidentemente nella zona antistante gli spogliatoi qualcuno ha visto e sentito male. È l’unica spiegazione che posso darmi“. Pesanti anche le sanzioni per la società, un’ammenda di duemila euro, e per il DS Cipriano Coppola, inibizione fino al 7 febbraio. “Per quanto riguarda il Direttore, è certamente un personaggio colorito ma che possa mancare di rispetto in quei termini lo escludo categoricamente. Sull’ammenda alla società, ho una mia idea precisa. Per via di intemperanze passate è chiaro che si tenda a condannare il Gragnano per qualsiasi minima cosa. Fa meno rumore toccare noi piuttosto che altre squadre più blasonate ed economicamente potenti. Leggo nel dispositivo che un assistente sarebbe stato insultato ed offeso durante la gara. È una favola colossale ed a dirlo non sono io ma lo dimostra la stessa struttura del “San Michele”. Il primo assistente, vicino alle panchine, non ha tifosi alle sue spalle, il secondo invece si ma sono quelli della tifoseria ospite! Non vorrei chiamare in causa la malafede ma c’è davvero qualcosa che non quadra. In Italia siamo abituati a colpire i più deboli ed accarezzare i più forti ma è un’abitudine da biasimare non da confermare domenica dopo domenica, anche nel calcio. Duemila euro di multa per una società come il Gragnano sono un danno rilevantissimo e se è basata, come detto, su motivazioni poco credibili fa ancora più male. La società fa sacrifici importanti, paga l’iscrizione come tutte le altre ed ergo merita lo stesso rispetto. Noi non siamo figli di un Dio minore!“. Come sottolineato in apertura, la sfida al Potenza è stata macchiata da un arbitraggio non all’altezza. “Questo è evidente ed abbiamo le immagini a dimostrarlo oltre ogni dubbio. Il rigore non c’era. Con quella decisione l’arbitro ha mortificato tutti i nostri sforzi, sia quelli effettuati in settimana per preparare la gara che quelli profusi in campo nel primo tempo. Ciò che fa più male è che a commettere quell’errore marchiano sia stato un direttore di gara al quarto anno di Serie D. Di solito dopo il terzo, gli arbitri salgono di categoria oppure scelgono di continuare la carriera da assistenti. È incredibile che un arbitro al quarto anno, con esperienza, teoricamente immune da qualsivoglia sudditanza, a due passi dall’episodio, riesca a sbagliare in quel modo“. Il Gragnano, come annunciato, presenterà reclamo avverso le decisioni del Giudice Sportivo ma è comunque già concentrato verso il difficile impegno di domenica a Cerignola. “Un’altra gara complicata, da preparare nei minimi dettagli. Purtroppo pagheremo ancora le conseguenze della partita contro il Potenza per via delle squalifiche a Vincenzo Gatto e Giuseppe La Monica, due giocatori importanti nel nostro scacchiere tattico. Ogni domenica ci ritroviamo a lottare contro squadre che hanno budget superiori al nostro ma ciò che chiediamo è di giocarcela alla pari sul campo, poi vinca il migliore. Sembra oramai una barzelletta ma ogni settimana il nostro prossimo avversario si lamenta per l’arbitraggio precedente. Anche il Cerignola sta facendo lo stesso dopo la sconfitta di Nardò. La mia speranza è che davvero queste cose non pesino sulle sorti dell’incontro e sia possibile far parlare solo il rettangolo di gioco. Noi possiamo intervenire soltanto lí, non possiamo fare nulla per ciò che accade nella stanza dei bottoni. Sappiamo che sarà dura ma i nostri tifosi devono essere consapevoli che fino all’ultimo minuto in cui ci verrà concesso di onorare questa maglia, noi daremo il massimo e che porteremo all’estremo il nostro motto “non si è dato nulla finché non si è dato tutto”. Forza Gragnano!

Ufficio Stampa ASD Città di Gragnano – Gennaro De Stefano