Continuiamo la nostra serie di interviste ai protagonisti della fantastica stagione del Gragnano Calcio con uno dei beniamini della tifoseria gragnanese, Luca Borrelli. Il centravanti, classe 1989, ha iniziato l’annata un po’ in sordina, chiuso da Marco Mazzeo. Borrelli però ha continuato ad allenarsi con serietà, dando tutto nei minuti che il tecnico Coppola gli concedeva e quando, a dicembre, è diventato titolare indiscusso ha dimostrato sul campo di meritare quel posto trascinando, con reti importanti, la squadra alla promozione in serie D.
Quello di quest’anno è il secondo campionato di Eccellenza che ti vede trionfare.
“Si, nel 2010-2011 vinsi con il CTL Campania ed ora con il Gragnano, posso affermare di avere il 100% di vittorie in Eccellenza. Anche stavolta è stato bello ed emozionante soprattutto perché la promozione è arrivata dopo mesi difficili per tutti”
Appunto, é stata una stagione piena di difficoltá, di ogni genere, ma alla fine siete riusciti ad avere la meglio sulla concorrenza disputando un annata eccezionale. Qual’é stato il segreto secondo te?
“Noi calciatori abbiamo dimostrato di essere uomini veri, di volerci bene davvero e proprio il nostro essere una vera famiglia ha fatto la differenza rispetto alle rivali. Il gruppo è stato il nostro segreto”
Nella seconda parte sei stato sicuramente uno dei protagonisti segnando anche tante reti importanti. A quale sei piú legato?
“Sono riuscito a mettere a segno gol pesanti ma quello a cui tengo di più è quello nel Derby contro il Sant’Antonio Abate. Una partita molto sentita in campo e fuori”.
Come partite invece, quale ti ha dato più soddisfazione?
“Senza dubbio la partita di andata contro il Faiano. Sotto 1-0 ed in 10 e poi addirittura in 9 siamo riusciti a ribaltare la gara ed a vincere conquistando il primato in classifica. Una grande prova di forza. Anche nello scontro diretto contro il Sant’Agnello facemmo bene, non meritavamo di perdere. Alla fine possiamo dire che la “guerra” l’abbiamo vinta noi!”
Per un attaccante con le tue caratteristiche com’é giocare in una squadra cosí tecnica come quella di quest’anno, che puntava sempre a dominare la partita?
“Giocare con giocatori del calibro di Martone, Vitiello, Polverino, Chierchia, Carotenuto e potrei continuare all’infinito, è come giocare alla playstation. Grazie a loro sono arrivato alla doppia cifra, un traguardo personale per il quale li ringrazio tutti”.
Hai avuto un grande rapporto con i tifosi, probabilmente perché hai un carattere forte e passionale come tanti di loro. Cosa ti senti di dirgli, anche in previsione della prossima stagione quando, si spera, avranno finalmente uno stadio tutto loro?
“I tifosi sono stati davvero straordinari nonostante le difficoltà, i divieti che troppo spesso non gli hanno permesso di seguirci. Spero che il “San Michele” sia pronto al più presto, se lo meritano. Io mi sono tatuato lo scudetto del Gragnano sul braccio e mi sento di fare una promessa, finchè qui esisterà una squadra di calcio io sarò in prima linea a lottare per questa maglia e per questi colori perché…Gragnano é con me nella mia testa!” Gennaro De Stefano